Era da tempo che non mi soffermavo a un ascolto attento di un prodotto underground, e intendo davvero underground!
In questo caso mi riferisco ai partenopei Ulth, un duo formatosi nel 2018 e composto da Walter Schroeder dietro chitarra e voce insieme a Dario Graziano alla batteria (entrambi già nei Totenwagen, l’ultimo anche nei Naga – formazioni estreme attive nel sottobosco metallico tricolore da un pò di anni).
I due musicisti hanno preso le distanze delle band di provenienza, in parte, realizzando l’EP di debutto ‘Umidus Lacer Tecte Horrificus’ che vedrà luce il prossimo 18 Gennaio 2023 tramite Herbivorous Records.
Il disco contiene quattro tracce attraverso le quali gli Ulth tendono a dimostrare come sia possibile prodigarsi in territori sonori Metal senza, però, avvalersi di chitarre distorte. La loro musica, rigorosamente acustica, si spinge in territori folk con ritmiche che arrivano a quella primordiale pesantezza dei vecchi dischi “black metal” – annessa produzione marcia (che non vuol dire necessariamente scadente) e un sound – in generale – molto oscuro, malsano e sgraziato. Tant’è che la band si presenta come proponitrice di musica primordiale, berciata ed acustica, con tutte le ragioni del caso.
Alcune inflessioni mi hanno portato in mente i Windir, per farvi un esempio (con le dovute differenze ovviamente) dai tratti partenopei. Di fatto, due dei quattro brani presenti sono cantati in italiano, ovvero ‘Sguscia La Notte’ e ‘Napoletana a Spade’ – quest’ultima con Marco Troise alla voce pulita. Ma fanno “capolino” anche alcune rimembranze degli altrettanto italiani (e ormai sciolti) Spite Extreme Wings di ‘Non Dvcor, Dvco’.
Sicuramente ‘Umidus Lacer Tecte Horrificus’ potrebbe essere il primo passo in una strada che, se percorsa bene, potrebbe portare a risultati davvero pregevoli nel genere. Di certo, e questo è palpabile in ogni munito di ascolto del disco, gli Ulth palesano una bella e radicata attitudine e credono in quello che fanno (e ciò non è da poco).
Si può essere estremi anche senza distorsioni e bestialità elettriche? Assolutamente si, e gli Ulth lo stanno dimostrando. Un esordio niente male, seppur qualche angolo da smussare potrebbe esserci, e magari una produzione un pò più all’altezza potrebbe essere un beneficio per la proposta musicale, anche se, a dirla tutta, così com’è risulta molto viscerale (e l’ho apprezzata).
Che dire in chiusura? Sono curioso di ascoltare la mossa successiva.